Ecco a voi uno dei testi della 2C di antologia... Buona lettura!
"Ciao, sono Hippi
Vivo su Nettuno, i miei genitori sono
morti quando ero piccola e mi ha accudita la bibliotecaria del paese, amica di
mia madre. Non ho molto da fare qui. I miei passatempi sono leggere e sognare.
Sogno di scoprire il mondo degli
umani. Qui loro sono visti come del mostri per via del loro aspetto; io, però,
ho letto dei libri su di loro e dalle immagini non sembrano così brutti, anche
se ci sono molte differenze fisiche tra noi e loro.
Noi abbiamo grandi teste allungate,
occhi piccoli e totalmente neri, respiriamo grazie a delle alette poste sul
collo. La nostra pelle è bianca con dei riflessi di polvere di stelle. Ognuno
di noi ha una stella che lo protegge e veglia sul protetto ed esaudisce ogni
desiderio.
Recentemente ho esplorato più a fondo
la nostra biblioteca e ho scoperto una zona “proibita”. Lì c’erano libri sugli
umani. Uno mi ha colpita immediatamente: parlava dell’amicizia ed era scritto
da un certo Alberoni, la frase più bella era “nessuna forma di amore ha tanto
rispetto della libertà come l’amicizia”.
Che cos’è questa amicizia? Wow! Amo
sempre di più gli umani! Chissà come si raggiunge quel pianeta!?! Ho sentito al
“corriere della Sfera” che gli studiosi hanno scoperto un passaggio che permette
di vedere la vita negli altri pianeti della via lattea, senza però comparirvi
in forma materiale. Tutto ciò grazie alle stelle. Così mi sono catapultata nel
reparto “stelle & co.” della biblioteca e ho iniziato a studiare e a fare
dei calcoli.
Dopo due giorni ho iniziato a fare
esperimenti. Provavo giorno, dopo giorno, dopo giorno, ma niente! Stavo per
perdere la speranza, così ho preso ciò che avevo creato e l’ho scaraventato
contro il muro e lì si è aperta una finestra sul mondo umano. Vedevo un parco
verde immenso con due ragazze che parlavano con un sorriso stampato sul viso:
era una sensazione magica e mi sentivo felice per loro, sembravano sorelle.
Erano loro le amiche. Ho iniziato a
esplorare la città dal mio schermo come se fosse un (come lo chiamano gli
umani) tablet. Ho trovato un altro gruppo di ragazzi amici tra loro, ma non era
una amicizia bella come quella delle ragazze: una parte dei ragazzi deridevano
i passanti con le persone deboli e gli altri due o tre del gruppo erano tristi,
con le lacrime agli occhi per il barbaro modo con cui trattavano la gente
comune ma non ostante questo gli seguivano. Ho esplorato ancora e ho rivisto
quelle due amiche litigare. Mi ha preso un tonfo al cuore. Che brutto vedere due
persone così unite litigare in quella maniera. A quel punto il portale si è
chiuso. Ho tentato di riaprirlo, ma non ci sono riuscita. Ho pianto come una
fontana. Quando finalmente ho smesso ho fatto la scoperta più sensazionale della
mia vita, ma che avrei tenuto per me: l’amicizia è un cosa magica e bellissima,
ma, per essere così, ha bisogno di un rapporto basato sulla fiducia e sulla
giusta dose di indipendenza l’uno dall’altro."
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