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lunedì 3 febbraio 2014

Alla scoperta di qualcosa di grande


Ecco a voi uno dei testi della 2C di antologia... Buona lettura!

"Ciao, sono Hippi
Vivo su Nettuno, i miei genitori sono morti quando ero piccola e mi ha accudita la bibliotecaria del paese, amica di mia madre. Non ho molto da fare qui. I miei passatempi sono leggere e sognare.
Sogno di scoprire il mondo degli umani. Qui loro sono visti come del mostri per via del loro aspetto; io, però, ho letto dei libri su di loro e dalle immagini non sembrano così brutti, anche se ci sono molte differenze fisiche tra noi e loro.
Noi abbiamo grandi teste allungate, occhi piccoli e totalmente neri, respiriamo grazie a delle alette poste sul collo. La nostra pelle è bianca con dei riflessi di polvere di stelle. Ognuno di noi ha una stella che lo protegge e veglia sul protetto ed esaudisce ogni desiderio.
Recentemente ho esplorato più a fondo la nostra biblioteca e ho scoperto una zona “proibita”. Lì c’erano libri sugli umani. Uno mi ha colpita immediatamente: parlava dell’amicizia ed era scritto da un certo Alberoni, la frase più bella era “nessuna forma di amore ha tanto rispetto della libertà come l’amicizia”.
Che cos’è questa amicizia? Wow! Amo sempre di più gli umani! Chissà come si raggiunge quel pianeta!?! Ho sentito al “corriere della Sfera” che gli studiosi hanno scoperto un passaggio che permette di vedere la vita negli altri pianeti della via lattea, senza però comparirvi in forma materiale. Tutto ciò grazie alle stelle. Così mi sono catapultata nel reparto “stelle & co.” della biblioteca e ho iniziato a studiare e a fare dei calcoli.
Dopo due giorni ho iniziato a fare esperimenti. Provavo giorno, dopo giorno, dopo giorno, ma niente! Stavo per perdere la speranza, così ho preso ciò che avevo creato e l’ho scaraventato contro il muro e lì si è aperta una finestra sul mondo umano. Vedevo un parco verde immenso con due ragazze che parlavano con un sorriso stampato sul viso: era una sensazione magica e mi sentivo felice per loro, sembravano sorelle.

Erano loro le amiche. Ho iniziato a esplorare la città dal mio schermo come se fosse un (come lo chiamano gli umani) tablet. Ho trovato un altro gruppo di ragazzi amici tra loro, ma non era una amicizia bella come quella delle ragazze: una parte dei ragazzi deridevano i passanti con le persone deboli e gli altri due o tre del gruppo erano tristi, con le lacrime agli occhi per il barbaro modo con cui trattavano la gente comune ma non ostante questo gli seguivano. Ho esplorato ancora e ho rivisto quelle due amiche litigare. Mi ha preso un tonfo al cuore. Che brutto vedere due persone così unite litigare in quella maniera. A quel punto il portale si è chiuso. Ho tentato di riaprirlo, ma non ci sono riuscita. Ho pianto come una fontana. Quando finalmente ho smesso ho fatto la scoperta più sensazionale della mia vita, ma che avrei tenuto per me: l’amicizia è un cosa magica e bellissima, ma, per essere così, ha bisogno di un rapporto basato sulla fiducia e sulla giusta dose di indipendenza l’uno dall’altro."

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