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giovedì 20 febbraio 2014

LA PALUDE DEI MISFATTI

Erano ore che camminavo in quello schifoso pantano umidiccio e sudicio, mi dolevano le caviglie e i piedi pertanto mi sedetti. Passai qualche minuto a riposarmi poi mi rimisi a camminare, superai le paludi e mi ritrovai in uno spacco montano dove correva impetuoso un  fiume; poiché era quasi notte mi accampai su quella sponda . Il mattino seguente guadai il corso d’acqua (anche se a piedi non era piacevole) e continuai rientrando nell’ennesimo pantano, dopo un po’ vidi una rana che mi chiese: “ Ehila! Viaggiatore, ti andrebbe di diventare un cavaliere? “ troppo strano ho sempre sognato di diventare cavaliere e ora un rospo me lo chiede così, qui la faccenda puzza. Risposi pacatamente : “ No grazie, lasciami in pace”, ma la rana mi seguì, alla fine stufo mi girai e le diedi un bel calcio, la rana rotolò contro un sasso e rise, poi tornò da me e io la colpì ancora e ancora … poi la sentì gridare : “ Bravo, tira fuori tutta la tua  rabbia” così mi fermai pensai, poi dissi : “ A che ti serve la mia rabbia ? “ “Un uomo rabbioso è più facile da manipolare “ in quel momento si aprì un varco sotto i miei piedi, la roccia cadeva, ma mi alzai e mi misi a correre verso Est ; arrivai dove finivano le paludi e cominciava … il nulla , un salto nel vuoto,la rana intanto era diventata uno scheletro (spada-munito ovviamente) che mi disse : “ Sei mioooo !” io pensai in fretta poi corsi verso lo scheletro e gli scivolai fra le gambe, presi la rincorsa e saltai colpendolo con i piedi e facendolo volare nel vuoto. Pensavo di aver vinto, ma mentre cadeva mi afferrò la caviglia e mi portò con se. Mi svegliai di botto per la botta tremavo e mi sentivo addosso quelle dita ossute ,ma sapevo che era finita. 

ERMANNO




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