Erano ore
che camminavo in quello schifoso pantano umidiccio e sudicio, mi dolevano le
caviglie e i piedi pertanto mi sedetti. Passai qualche minuto a riposarmi poi
mi rimisi a camminare, superai le paludi e mi ritrovai in uno spacco montano
dove correva impetuoso un fiume; poiché
era quasi notte mi accampai su quella sponda . Il mattino seguente guadai il
corso d’acqua (anche se a piedi non era piacevole) e continuai rientrando
nell’ennesimo pantano, dopo un po’ vidi una rana che mi chiese: “ Ehila!
Viaggiatore, ti andrebbe di diventare un cavaliere? “ troppo strano ho sempre
sognato di diventare cavaliere e ora un rospo me lo chiede così, qui la
faccenda puzza. Risposi pacatamente : “ No grazie, lasciami in pace”, ma la
rana mi seguì, alla fine stufo mi girai e le diedi un bel calcio, la rana
rotolò contro un sasso e rise, poi tornò da me e io la colpì ancora e ancora …
poi la sentì gridare : “ Bravo, tira fuori tutta la tua rabbia” così mi fermai pensai, poi dissi : “
A che ti serve la mia rabbia ? “ “Un uomo rabbioso è più facile da manipolare “
in quel momento si aprì un varco sotto i miei piedi, la roccia cadeva, ma mi
alzai e mi misi a correre verso Est ; arrivai dove finivano le paludi e
cominciava … il nulla , un salto nel vuoto,la rana intanto era diventata uno
scheletro (spada-munito ovviamente) che mi disse : “ Sei mioooo !” io pensai in
fretta poi corsi verso lo scheletro e gli scivolai fra le gambe, presi la
rincorsa e saltai colpendolo con i piedi e facendolo volare nel vuoto. Pensavo
di aver vinto, ma mentre cadeva mi afferrò la caviglia e mi portò con se. Mi
svegliai di botto per la botta tremavo e mi sentivo addosso quelle dita ossute
,ma sapevo che era finita.
ERMANNO
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