Il giorno prima di Natale, nella vecchia casa dei miei nonni,
la mai famiglia si era ormai stabilita fra quelle spesse mura piene di ricordi.
Da tempo era rinchiuso in soffitta e la polvere stratificata ricopriva la sua
lucentezza … Fino a quel momento aveva vissuto d’immagini raccolte nel tempo.
Dopo un po’ di tempo ho acquisito coraggio mi avvicinai con passetti lentamente
mossi la maniglia, il cigolio della porta chiusa da anni ;provocò un brivido
sulla mia pelle pallida. Il fruscio dei miei piccoli passi riempì il solaio,
illuminato solo dalla luce che filtrava da un piccolo abbaino in quei pochi
riflessi, i miei piccoli piedi inciamparono su delle vecchie scatole ricoperte
di polvere. Mi aggrappai istintivamente a un lenzuolo che lo ricopriva e nel tirarmi su esso cadde
riportando alla luce il vecchio specchio. Tra la polvere si rifletté il mio
corpo minuto. Perplessa per l’ accaduto guardai lo specchio e dissi:” Che bello
specchio, ma cosa ci fa qui in tutta questa polvere?” “Osservo” rispose lo
specchio con voce profonda! Per un momento pensai di scappare via terrorizzata ma
questo era impossibile per una ragazza che come me vive di sogni e trovai del
tutto normale il fatto che uno specchio parlasse. “E cosa mai osservi!?” gli
chiesi incuriosita. “Osservo l’ uomo e cerco di capire perché non crede nella
Fantasia.” Io gli risposi convinta e sicura :“Io credo nella Fantasia, ho
sempre creduto nelle fate, i folletti, i draghi, gli elfi, le streghe, gli
oggetti parlanti, essi sono i miei migliori amici!” lo specchio stupito del
fatto che ci fosse ancora una bambina sulla faccia della terra che credesse
nella Fantasia, decise di farmi vedere una cosa che non aveva mai visto nessun
essere umano prima di allora! Lo specchio mi chiese se avessi voluto vedere il
Mondo delle Meraviglie e io risposi entusiasta di sì. Prima di attraversarlo,
però, mi avvisò che sarei potuta restare lì solo per un giorno e dopo il
preavviso entrai nello specchio ed ecco che mi trovai davanti a un portone di
Mashemellow bianchi, rossi e rosa. Bisogna dire la parola magica cioè “Specchio antico” per poter accedere e dopo
averla pronunciata, ecco che si aprirono le porte del Mondo delle Meraviglie!
Ero stupita da tutto ciò che mi circondava, vedendo gente alta cento metri e
altra gente alta una mela e poco più. Non c’erano tante case, ma c’era solo una
dove abitava tutta la popolazione. Improvvisamente singnor Orologio mi chiamò e
disse di seguirmi. Successivamente, mi disse che era il mio accompagnatore per
visitare il mondo. Mi fece vedere ogni quartiere del suo regno. Ce n’ erano
cinque: il primo era il quartiere dei folletti, era tutto minuscolo, era tutto
delle loro dimensioni. C’ era un negozio strano. In questo negozio vendevano
della polverine magiche che servivano a far vivere un mese in più i folletti
visto che la loro vita massima era di una settimana, infatti esso era sempre
affollatissimo. Il secondo quartiere era immerso nelle continue liti, perché
abitato da streghe e fate sempre in conflitto. Questo quartiere era diviso in
due: la parte delle fatine era tutta rosa, alberi rosa, laghi rosa, ponti rosa,
prati rosa … La parte delle streghe era tutta grigia,oscura e triste. In cielo
si vedevano fatine volare con le loro ali e da un’ altra parte sulle scope in mezzo
ai nuvoloni. A mezzogiorno, visitai il terzo quartiere. Era il quartiere più
importante perché ci abitavano il re e la regina. Erano fatti di marzapane e si
potevano mangiare, infatti io mangiai l’orecchino della regina. Essa si
arrabbiò tantissimo e ordinò alle guardie di seguirmi e così Orologio e io,
scappammo a gambe levate. Corremmo nel
quarto quartiere o almeno in quello che era rimasto del quartiere, perché era
tutto infuocato e pieno di buchi profondi chilometri e chilometri, perciò
dovevamo fare molta attenzione a dove mettevamo i piedi. Questo quartiere era
infatti abitato da draghi sputa fuoco. Si fece sera e dovevamo ancora vedere l’
ultimo quartiere, i quinto. Secondo me, il più divertente, quello dove avrei
voluto vivere per sempre. Era pieno di salami, formaggi, oggetti e cibi di
tutti i tipi; tutto ciò era straordinario perché nel mondo reale non si vedeva
niente di simile! A mezzanotte, rividi il portone di Mashmellow che mi
aspettava. Io tristemente pronunciai di nuovo la formula magica per uscire cioè
“Specchio antico” e un attimo dopo averlo pronunciato mi ritrovai sdraiata
sugli scatoloni ricoperti di polvere della soffitta di casa dei miei nonni. Fu
bellissimo vedere il Mondo delle Meraviglie. Mi ricordai di quel giorno per il
resto della mia vitae, a ogni vigilia di Natale, raccontai ai miei figli e ai
miei nipoti dell’ accaduto.
IRMA B.
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