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venerdì 29 novembre 2013

buche noel


Buche de Noel


Pour 8 personnes :

·         Gâteau :

·         100 g de sucre

·         100 g de farine

·         oeufs

·         1 sachet de sucre vanillé

·         Crème :

·         100 g de sucre en morceaux

·         1/2 tasse à café d’eau

·         3 jaunes d’oeuf

·         250 g de beurre doux

·         100 g de chocolat noir

·         2 ml d’extrait de café

·         Préparation : 90 mn

·         Cuisson : 10 mn

·         Repos : 0 mn

·         Temps total : 100 mn


Préparation


1Gâteau roulé :
travailler ensemble 4 jaunes d’oeuf avec le sucre et le sucre vanillé.
quand le mélange est crémeux, ajouter un oeuf entier, et 
travailler quelques minutes à la spatule.
ajouter peu à peu la farine au mélange, puis les blancs battus en neige ferme d’une main légère.
appliquer un papier sulfurisé, légèrement beurré, sur une plaque rectangulaire, et étaler la pâte régulièrement.
Mettre à four chaud (200°c, thermostat 6-7) pendant 10 minutes.
sortir le gâteau, le retourner sur une surface froide, sans enlever le papier (idéal = plaque marbre) et le recouvrir d’un torchon (ramolli par la vapeur, il sera plus facile à rouler).
2Crème au beurre :
faire 
fondre le sucre dans l’eau sur feu doux pour obtenir un sirop épais.
verser lentement le sirop chaud sur les jaunes d’oeuf sans cesser de remuer avec un fouet jusqu’à complet refroidissement.
rajouter le beurre ramolli 
en pommade, et mélanger afin d’obtenir une crème lisse.
partager la préparation en deux.
parfumer une moitié avec le café, l’autre avec le chocolat fondu dans un peu d’eau.
3Montage :
retirer le papier sulfurisé du gâteau.
tartiner de crème au café, et rouler le tout dans le sens de la longueur.
egaliser les extrémités, qui serviront à confectionner des «noeuds».
recouvrir de crème au chocolat, rajouter les «noeuds», et imiter l’écorce à l’aide d’une fourchette tirée délicatement sur la longueur.
décorer à votre guise.
réserver au frais 

Realizzato da Federica DP, Gaia G, Alessandra, Gabriele




mercoledì 27 novembre 2013

I PERICOLI E I VANTAGGI DEI CELLULARI


 Quest’ immagine rappresenta quello che quasi tutti noi ragazzi facciamo … tutti noi abbiamo un cellulare,uno smartphone o un tablet. La maggior parte delle volte ne facciamo uso inadeguato.

Sapendo che essi emettono radiazioni pericolosissime per noi e per il nostro organismo
Fra le tante quanto pericolose radiazioni ci sono le onde elettromagnetiche.

Le onde elettromagnetiche sono un fenomeno fisico attraverso il quale l´energia elettromagnetica può trasferirsi da un luogo all´altro per propagazione.
Tale fenomeno di trasferimento di energia può avvenire nello spazio libero (via etere), oppure può essere confinato e facilitato utilizzando appropriate linee di trasmissione (guide d´onda, cavi coassiali, etc.).
Le onde elettromagnetiche, secondo la teoria di Maxwell, sono fenomeni oscillatori, generalmente di tipo sinusoidale e sono costituite da due grandezze che variano periodicamente nel tempo: il campo elettrico ed il campo magnetico. Un altro svantaggio è che la nuova generazione di cellulari e che sono molto fragili, la batteria dura pochissimo per via di tutte le applicazioni e durano poco rispetto ai cellulari della scorsa generazione.                                                                                      

Uno dei vantaggi di avere un cellulare è quello di poter comunicare con persone lontane da noi e comunicare con il mondo esterno ad esempio con programmi come Facebook, Twitter o Whatsapp.






redazione:  Irma , Cristian, Gaia C , Roberto.

lunedì 25 novembre 2013

Le origini dello sci

Lo sci è probabilmente il più antico mezzo di locomozione inventato dall'uomo, prima ancora della ruota. Non esiste una datazione certa dell'uso degli sci. Alcuni ritrovamenti fossili in Siberia, Scandinavia e Lapponia datano i primi strumenti di questo tipo al 2500 a.C. circa; in una torbiera di Hoting.(Iin Svezia, in particolare, ne sono stati rinvenuti un paio in ottime condizioni di conservazione e risalenti a quel periodo). Famoso è poi il petroglifo ritrovato nell'isola di Rodoy, in Norvegia: una splendida incisione rupestre, databile intorno al 2000 a.C., che rappresenta una figura umana con ai piedi degli inconfondibili sci.I primi indizi dell'esistenza degli sci si riscontrano su alcune antichissime pitture rupestri della località di Rodoy, in Norvegia, che risalgono a 4500/5000 anni fa. Resti di sci sono stati rinvenuti anche nelle torbiere; i più antichi sono quelli di Hoting, in Svezia, e sono datati all’incirca 4500 anni. La parola sci deriva dall'antico norvegese e, precisamente, da due vocaboli antichissimi: saa e suk, che indicavano l'attrezzo, ossia il pezzo di legno; nella lingua norvegese moderna si scrive "ski" e si pronuncia "shi", termine che oggi viene usato in quasi tutte le lingue del mondo. L'inglese e il francese usano la grafia originale "ski", e modificano la pronuncia; lingue come l'italiano la pronunciano esattamente come in norvegese modificando la grafia, "sci"; tedesco e spagnolo hanno adattato la parola alle loro regole linguistiche: Schier e esquís. È interessante notare che molte lingue ne hanno ricavato un verbo: "sciare" in italiano, e to ski in inglese, cosa che non è possibile in norvegese; lo svedese, lingua strettamente legata al norvegese, ricorre al vocabolo skidor (pl.). Altre fonti storiche sostengono che lo sci in Iran risale al 2000 a.C., epoca in cui pare che antiche tribù abbiano ricavato degli sci utilizzando pelli di animali. I linguisti associano la parola ski alla lingua ariana, dalla quale deriva il persiano.

Veri specialisti degli sci furono però i lapponi; circa 2000 anni fa calzavano uno sci lungo e sottile, quasi come quello attuale, nel piede destro, mentre nel sinistro ne calzavano un altro più corto con sotto una pelle di foca, usato per appoggiarsi e darsi la spinta. Questo particolare mezzo di locomozione era ancora in uso in Lapponia fino all'inizio del nostro secolo.Nelle Storie di Erodoto (IV secolo a.C.) si parla di popoli dell'Asia minore con "scarpe di legno" per spostarsi sulla neve e alcuni riferimenti compaiono anche nell'Eneide di Virgilio.È stato pure scoperto che nell'arcaico alfabeto cinese esiste un ideogramma che significa e indica un preciso attrezzo: la "tavoletta per scivolare". Con maggiore precisione l'uso degli sci è descritto nella Historia de Gentibus Septentrionalibus (1565) scritta da olao magno, arcivescovo di Uppsala e plenipotenziario del re di Svezia presso la Santa Sede.Il primo italiano a usare un paio di sci pare sia stato il prelato Francesco Negri nel suo viaggio in Lapponia nel 1663, durante il quale raggiunse Capo Nord: egli riferisce di «...due tavolette sottili, che non eccedono in larghezza il piede, lunghe otto o nove palme, con la punta alquanto rilevata per non intaccar la neve.» (dal libro pubblicato postumo Viaggio settentrionale).Con gli sci si possono percorrere dai 300 ai 400 chilometri il giorno e sembra proprio che la colonizzazione dell'America sia avvenuta con gli sci ai piedi. A testimonianza di tali eccezionali risultati, nel 1888 Fridtjof Nansen (studioso, esploratore, premio Nobel per la pace nel 1922) in 39 giorni raggiunse la Groenlandia, l'attraversò interamente ed arrivò infine nella baia di Baffin (America del Nord). La sua avventura è narrata nell'opera Con gli sci attraverso la Groenlandia del 1890.Di fondamentale importanza per la nascita dello sci contemporaneo sono le innovazioni tecniche apportate dall'eclettico pittore-inventore Mathias Zdarsky, che, alla fine dell'Ottocento, accorciò gli sci fino a 1 metro e 80 (oltrepassavano i 3 metri) e sperimentò più di 180 tipi di attacchi di cui ne brevettò 25.

domenica 24 novembre 2013

UN VIAGGIO NEL MEDIOEVO

Salve lettori, benvenuti nuovamente nel diario di bordo! ecco a voi il testo di Gaia G. buona lettura e ai prossimi testi!

Nell' anno 2650 lo scienziato Karl inventò la macchina del tempo, la prima in tutto il mondo. Decise così di collaudarla, però pensò che se fosse morto, non doveva morire da solo e così chiamò il suo assistente Michael ed insieme entrarono nella macchina; spinsero il secolo in cui  volevano essere trasportati, cioè il XVI secolo e partirono. In un men che non si dica arrivarono in Germania, ma del XVI secolo! Subito, entusiasta del suo lavoro, il dottor Karl, uscì dalla macchina, la nascose facendosi aiutare da Michael e si guardò intorno: era tutta un'altra realtà! Subito corse in un negozio di libri ed essendo tedesco, seppe come chiedere un libro e pagò il tutto col suo orologio d'oro. Karl aprì il libro e notò che era stato scritto con la tecnica della tipografia, a quel punto ordinò al suo assistente di seguirlo e si diressero verso una cartiera, ovvero dove vi era la produzione dei libri. Una volta arrivati entrarono e dissero ai lavoratori che se li avessero ascoltati  avrebbero potuto produrre più libri in meno tempo. Allora tutti vollero ascoltare la loro idea e crearono così la macchina per scrivere più veloce di tutti i tempi: stampava più di tre libri al minuto e di questo tutti i lavoratori della cartiera ne furono entusiasti. Ma quando la macchina del dottor Karl si diffuse in tutta la Germania, più della metà dei lavoratori venne licenziata. Tutti coloro che persero il posto di lavoro, formarono un grande gruppo di protestanti che volevano uccidere Karl e Michael! A quel punto questi ultimi, in fretta e furia cercarono la macchina del tempo e dato che non la trovarono decisero di rifugiarsi in una piccola casetta abbandonata. La mattina dopo, i 2 scienziati si alzarono davvero presto, perché pensarono che i protestanti non fossero ancora per le vie della città, allora molto furtivamente entrarono in tutte le cartiere in cui avevano venduto la loro invenzione e fuggirono con la macchina del tempo che Michael aveva ritrovato. Digitarono "2650" e vennero trasportati in Germania. Una volta arrivati decisero di non documentare niente di ciò che era successo, perché avevano rischiato di cambiare il passato. Così decisero anche di distruggere la macchina del tempo, però la macchina per scrivere  l' avrebbero brevettata e presero il premio nobel per la loro invenzione!!!

sabato 23 novembre 2013

La storia del Titanic

Uscito il 19 Dicembre 1997 questo film ha avuto un successo straordinario: fu nominato a 14 Premi Oscar vincendone 11,inclusi miglior film e miglior regista nonché James Cameron. Ebbe l’incasso maggiore nella storia del cinema con 1,8 miliardi di dollari ed è al sesto posto nella classifica dei migliori film epici. Prodotto negli Stati Uniti ha una durata di 194 minuti e ne sono protagonisti Leonardo DiCaprio e Kate Winslet con il ruolo di Jack Dawson e Rose DeWitt Bukater; sono presenti anche attori come:
·         Billy Zane: Caledon "Cal" Hockley
·         Gloria Stuart: Rose Dawson Calvert
·         Kathy Bates: "Molly" Brown
·         Frances Fisher: Ruth DeWitt Bukater
·         Bill Paxton: Brock Lovett
·         Bernard Hill: Cap. Edward Smith
·         Victor Garber: Thomas Andrews
·         Jonathan Hyde: Joseph Bruce Ismay
·         David Warner: Spicer Lovejoy
·         Danny Nucci: Fabrizio De Rossi
·         Jason Barry: Tommy Ryan
·         Suzy Amis: Lizzy Calvert
·         Lewis Abernathy: Lewis Bodine
·         Mark L. Chapman: Capo uff. Henry T. Wilde
·         Ewan Stewart: 1º uff. William M. Murdoch
·         Jonathan Phillips: 2º uff. Charles Lightoller
·         Kevin De La Noy: 3º uff. Herbert Pitman
·         Simon Crane: 4º uff. Joseph Boxhall
·         Ioan Gruffudd: 5º uff. Harold Lowe
·         Edward Fletcher: 6º uff. James P. Moody
·         Bernard Fox: Col. Archibald Gracie
·         Michael Ensign: Benjamin Guggenheim
·         Rosalind Ayres: Lady Duff Gordon
·         Scott G. Anderson: Frederick Fleet
·         Martin East: Reginald Lee
·         Dan Pettersson: Sven
·         Bjørn: Olaf

TRAMA: Questo film narra la storia di un ragazzo statunitense,Jack Dawson e una ragazza,Rose DeWitt Bukater. Jack è un ragazzo molto povero che vive spostandosi per il mondo, invece Rose è una ragazza rimasta orfana di padre e promessa sposa di un uomo molto ricco, Cal Hockley. Entrambi i ragazzi salgono sulla nave Titanic definita “la nave inaffondabile”,lui per una partita di poker fortunata,lei per partire verso New York.Si incontrano per caso sul ponte perché lei,stanca di essere una ragazza ricca ma infelice,vuole buttarsi in mare ma lui la convince e proprio quando sta per tornare a bordo scivola e Jack la salva.Da quel momento inizia una vera e propria storia d’amore. Cal invita Jack a cena per ringraziarlo e quest’ultimo si presenta molto elegante come un’altra persona. Jack e Rose alla fine di questa cena vanno a una festa di Jack dove si divertono molto. Cal si accorge di questo e vieta a Rose di rivedere Jack infatti questa si allontana molto da lui. Alla fine decidono di fidanzarsi e insieme sulla prua della nave guardano il tramonto,l’ultimo tramonto del Titanic. Poi vanno nella cabina di Rosa la quale si vuole far ritrarre con addosso solo una collana di diamanti chiamata anche “cuore dell’oceano”.Cal scopre tutto e per vendicarsi fa mettere la  collana nel cappotto di Jack accusato poi di furto. Nel frattempo però la nave sbatte contro l’iceberg e inizia a riempirsi di acqua e la scialuppe non sono abbastanza. Rose corre a salvare Jack il quale era stato ammanettato a un palo di una stiva. Insieme scappano e quando Rose trova una scialuppa sale ma poi rientra sulla nave per raggiungere Jack,vengono sparati da Cal e trovano un rifugio. Poi vanno sul ponte ma ormai le scialuppe sono finite,si buttano in mare per non essere risucchiati dalla corrente per la forza della nave e Rose si aggrappa a un orologio con Jack che le sta accanto. Dopo un po’ Jack muore di freddo e Rose con un fischietto riesce a far avvicinare degli uomini con una scialuppa. Rose porta il cognome di Jack per molto tempo fino a quando non sposa un altro uomo. Quando Rose racconta la storia ha 84 anni e in fondo all’oceano è stato trovato il suo ritratto.

Nell’oceano è rimasta la nave e in noi la sua storia.

venerdì 22 novembre 2013

SAINT PATRICK'S DAY

TODAY  WE’LL TELL YOU ABOUT SAINT PATRICK’S DAY.

Saint Patrick’s Day is a public holiday in the Republic of Ireland. He is the patron of Ireland and on 17th March
 Irish people celebrate St. Patrick not only in Ireland, but in all the countries where a lot of Irish people live. In this day there is a big parade with marching, decorated lorries and bagpipes. “Guinness”,
 dark beer ,is a famous Irish drink. People wear green dresses and paint their faces green because green is a lucky colour.  
   
        


GAIA G., LUDOVICA S., BIANCA, ROBERTO


mercoledì 20 novembre 2013

Ciclone Ayanne nelle Filippine

Le strade di ogni città filippina sono coperte di detriti e morte.I morti ammontano sui 5000, un numero destinato a salire vertiginosamente.
Gli aiuti sono ostacolati dai dissesti nella nazione già in ginocchio.La comunità Europea sta raccogliendo fondi per aiutare questo paese straziato dalla furia del ciclone Ayanne. Altri potenti cicloni si sono formati sulle coste sarde e , giorni prima, è toccato a New York essere sferzata da venti molto poten.ti.Ogni comunità filippina nel mondo sta raccogliendo cibi, coperte e altri tipi di aiuti, tutto il mondo spera e cerca di aiutare  questo paese ferito dalla natura durante un periodo di grande crisi economica

martedì 19 novembre 2013

ALLA SCOPERTA DELL'HOCKEY ...


L'hockey su ghiaccio, in un certo senso, deriva dall'hockey su prato, le cui forme più antiche risalgono addirittura a quattromila anni fa, quando veniva praticato sulle rive del Nilo; sicuramente nel V secolo a.C. i Greci si dilettavano con un gioco con mazze e pallina, il quale poi si espanse non solo in Europa, ma anche in Asia.Gradualmente, questi passatempi acquisirono grande popolarità anche nei paesi dell'Europa Settentrionale, dove tuttavia le proibitive condizioni climatiche durante l'inverno rendevano impossibile la pratica sull'erba: di conseguenza, fu ovvio per quelle popolazioni trasferire il gioco sul ghiaccio; la quasi totalità dei giochi con mazze e pallina tipici dell'Europa del Nord veniva praticato in estate sui prati erbosi e nei mesi freddi sulle superfici ghiacciate. Le prime testimonianze di giochi su ghiaccio con mazze o bastoni provengono da alcuni pittori olandesi e fiamminghi del XVI e XVII secolo; tramite quei dipinti possiamo ipotizzare che, a quei tempi, discipline simili al moderno hockey su ghiaccio fossero già esistenti. Il regolamento ufficiale viene preparato dalla International Ice Hockey Federation , organismo internazionale a cui fanno riferimento tutte le competizioni ufficiali di hockey su ghiaccio. La versione attuale è valida fino al 2014 e ha sostituito il vecchio regolamento dal 2006. Il regolamento è diviso in cinque sezioni: "Campo da gioco", "Squadre, giocatori ed equipaggiamento", "Arbitri e loro obblighi", "Regole del gioco" e "Penalità", mentre come appendice sono riportate altre annotazioni generali. Nella National Hockey League esistono alcune differenze rispetto al regolamento ufficiale della IIHF, pertanto è l'unico campionato a possedere un proprio regolamento diviso in dieci sezioni. Il campo da gioco, detto più "pista", è una superficie ghiacciata rettangolare, con una lunghezza compresa fra 56 e 61 metri, ed una larghezza tra i 26 e i 30 m. attorno alla pista c'è una balaustra sopra la quale, a protezione del pubblico, c'è una protezione in plexiglas; dietro le porte si trova una rete di protezione supplementare. Le porte sono alte 122 cm e larghe 183 cm, mentre i montanti sono colorati in rosso. Attorno alla porta è segnata un'area di porta semicircolare. La pista è attraversata nel senso della larghezza da 5 linee; due linee blu larghe 30 cm lo dividono in 3 zone di uguale grandezza: zona d'attacco, zona neutra e zona di difesa. La zona neutrale è divisa a metà da una linea rossa larga 30 centimetri: la linea di metà campo. Al centro di essa, cioè al centro della pista, si trova il punto di ingaggio, circondato dal cerchio di ingaggio. In totale ci sono cinque cerchi di ingaggio, tutti con un raggio di 4,5 m: uno al centro e due in ognuna delle zone difensive. La quarta e la quinta linea sono le linee di porta (rosse, larghe 5 centimetri) che attraversano tutto il campo. All'esterno della balaustra, all'altezza della zona neutra sul lato lungo del campo, si trovano le panchine delle due squadre, mentre di fronte vi sono i cronometristi e la "panca puniti". A differenza di molti altri sport, la pista prosegue anche dietro le porte ed è smussata, per permettere lo scorrimento del puck ad alta velocità. Nella NHL la pista è leggermente più piccola, lunga 56 m e larga 26 m, ed ha una divisione delle zone leggermente diversa. In tal modo il gioco risulta normalmente più rapido e aggressivo.

 

domenica 17 novembre 2013

Presentazione del gruppo "News e cronaca"

Ciao a tutti,io sono Sara,la rappresentante del gruppo che tratta l'argomento "News e cronaca",nonchè quello del mercoledì.Con me ci saranno Irma,Ermanno e Federica L.Spero che vi piaceranno i nostri articoli,a presto!!!!!!!!!

CHECCO ZALONE di Gabriele P, Martina P, Martina A, Emanuele T

ecco che Checco Zalone colpisce ancora grazie al suo nuovo                                     film Sole a Catinelle
Milletrecento copie sul territorio nazionale, venti milioni in una settimana, quasi due milioni di spettatori. Basterebbero i numeri per definire Sole a catinelle, ogni parola potrebbe risultare inutile di fronte alla potenza di cifre così esagerate. L’atteggiamento della critica di fronte all’ultimo film con/di Checco Zalone è duplice: da una parte c’è chi lo si considera un prodotto del degrado culturale berlusconiano, dall’altra c’è chi si compiace del personaggio e lo incensa forse a dismisura forse anche per strizzare l’occhio alle masse. La verità sta nel mezzo, certo è che Checco Zalone non è un fenomeno da sottovalutare e va preso con la serietà che gli è dovuta, perché il pubblico che sta popolando le sale è composto soprattutto da persone che non vanno al cinema se non mosse da qualcosa di davvero irresistibile. Il film di Checco è, per l’appunto, irresistibile non tanto per quel che dice o per com’è fatto, ma perché è diventato il film inevitabile, il film di cui più o meno tutti parlano e che si sentono in dovere di andare a vedere. Questi sono film che trovano una fruizione anche lontano dal cinema, hanno la capacità di creare un piccolo culto attorno, in particolare Zalone, che essendo assai intelligente e scaltro ha saputo costruire il proprio personaggio con imprevedibile maestria anche attraverso canzoni e smorfie. Il suo successo sta tutto nell’equilibrio celato dietro l’esagerazione.

TRAMA
Checco è un cameriere d'albergo di 36 anni con la passione per l'alta finanza: è sposato con l'operaia Daniela e ha un figlio di 11 anni, Nicolò, molto intelligente e dotato. Proprio nel giorno in cui la consorte perde il lavoro a causa della chiusura della fabbrica, Checco si licenzia dal suo impiego perché lo reputa poco stimolante e si mette alla ricerca di un'occupazione più redditizia: alla fine, viene assunto da un'azienda che produce aspirapolveri, di cui diventa rappresentante.
All'inizio le cose vanno molto bene, perché Checco vende gli aspirapolveri a tutto il suo enorme parentado: con i soldi delle commissioni, compra a rate oggetti molto lussuosi e conduce una vita da nababbo. A un certo punto però i parenti finiscono, il giovane "rampante" non ha più clientela per il suo aspirapolvere e quindi non riesce a onorare i suoi impegni: pertanto tutte le sue proprietà gli vengono pignorate. Umiliata da questa situazione, la moglie lo caccia di casa.
Successivamente, in una delle conversazioni telefoniche col figlio, Checco fa una promessa difficile da mantenere: Se sarai promosso con tutti dieci, papà ti regalerà una vacanza da sogno!. Il genitore azzarda perché è convinto che il rampollo, il quale navigava tra l'8 e il 9, non sarebbe riuscito nell'impresa: invece Nicolò si impegna a fondo e riesce ad ottenere la pagella perfetta. Checco prova a convincere la maestra ad abbassare almeno un voto, ma l'insegnante è inflessibile: pertanto, pur non avendo soldi a disposizione, egli è costretto ad organizzare un viaggio.
Per il suo progetto di vacanza low-cost, Checco decide di andare in Molise a vivere dalla zia Ritella: in questo modo spera di non spendere neanche un euro e di vendere al tempo stesso aspirapolveri alle altre anziane parenti. Le cose tuttavia si mettono male per lui: Ritella si dimostra molto tirchia e lo opprime, le vecchie parenti sono o morte o emigrate in Canada e Nicolò non gradisce la noiosa destinazione (nel piccolo paesino in cui si trova egli è l'unico bambino). I due decidono quindi di andarsene.
Mentre sono in macchina, incontrano casualmente sul ciglio della strada un bambino: si chiama Lorenzo e soffre di mutismo selettivo, ma Checco coi suoi modi rustici riesce a farlo parlare. Zoe, la madre del piccolo, per senso di gratitudine e per cercare di far sbloccare il bambino invita Checco e Nicolò a stare nella sua lussuosissima villa; successivamente, colpita dalla genuina simpatia dell'ospite, lo conduce a feste e incontri esclusivi: Zoe infatti è una donna ricca, proprietaria al 33% di un'azienda che vuole comprare proprio la finanziaria che tartassa Checco, la Fido Fly.
Quest'acquisizione è caldeggiata da due loschi amici della madre di Zoe, Piergiorgio Bollini e Vittorio Marin. Durante un loro meeting informale Checco, seppur non invitato, parla negativamente della Fido Fly, dicendo che si tratta di un'impresa vicina al fallimento: i due non gli danno retta ma, poco dopo, si devono ricredere quando leggono sul giornale che la ditta ha avuto un crack. Gelosi dell'ascendente che lo sgrammaticato parvenu ha nei confronti di Zoe, i due cercano di ingraziarselo regalandogli sigari, invitandolo al golf e ammettendolo nella Massoneria.
Vittorio e Checco appaiono insieme in televisione, discutendo amenamente se siano migliori gli spumanti secchi o quelli con le bollicine: Vittorio però è il datore di lavoro che ha licenziato Daniela la quale, furiosa per la nuova frequentazione del marito, gli fa credere per ripicca di avere un amante (un sindacalista della sua azienda). Checco allora viene preso da un momento di sconforto, abbandona la villa di Zoe e torna a casa per lasciare il figlio dalla madre, evocando alla sua maniera i bei momenti passati con lei; nel frattempo si vede Surace, il capo di Checco, licenziato perché da quando è partito non ha chiuso nemmeno un contratto.

Due mesi dopo Zoe riapre la fabbrica di Daniela e Checco, vestito da sindacalista comunista, presenzia all'inaugurazione; nel suo discorso il protagonista descrive con parole toccanti il suo amore per la moglie, dicendosi disposto a tutto pur di tornare insieme: la donna accetta e la famiglia Zalone si ristabilisce. Divenuto ormai un manager di successo, che si permette di alzare la voce agli investitori cinesi che vogliono comprare la sua fabbrica, Checco scopre che Ritella ha avuto un infarto dopo aver visto l'ultima bolletta ed è tenuta in vita da un macchinario elettrico: di fronte alle insistenze dell'avarissima zia, stacca la spina e commette un'eutanazia.

Ricerca sulla carta nel medioevo e la filigrana

E dopo i nostri fantastici testi, ecco la prima ricerca della settimana! Buona lettura!


La carta nel medioevo


 Fin dal XII sec. l'Europa acquista la carta di Damasco ma la qualità mediocre del prodotto e la sua provenienza suscitano molte diffidenze.
Nel 1221 Federico II proibisce l'uso della carta per gli atti pubblici. Questo provvedimento è motivato dall'uso di colle d'amido per impermeabilizzare la carta.

 Pare infatti ,che gli insetti ne fossero particolarmente ghiotti e si divorassero interi archivi.
Verso la metà del XIII secolo, l'Italia, grande importatrice di carta araba, introduce importanti novità per il mondo cartario. 

A Fabriano, i fabbricanti incominciano a produrre la carta secondo un metodo completamente nuovo, che ha poco a che vedere con quello arabo. La presenza di corsi d'acqua, indispensabili per muovere i mulini, favorisce la nascita delle cartiere disegnando così la geografia della diffusione della fabbricazione della carta.
Per tutto il medioevo, e non solo, per fabbricare la carta si usano fibre di canapa e lino tessute. Gli stracci inizialmente vengono macerati con acqua e calce e le fibre sfilacciate con le forbici.
Per molti secoli, per ottenere la polpa di carta, si usano vasche di pietra e mortai di legno.
Una grande innovazione è il mulino da carta che tritura gli stracci con l'ausilio di una mola azionata da energia umana o animale, simile a quelli diffusi perla lavorazione del grano, del ferro...
Le prime notizie di un mulino da carta idraulico risalgono al 1238 e si riferiscono al mulino di Xativa , è subito un successo.
Altri mulini vengono avviati a Bologna, Genova, Padova, Venezia ,Voltri, Milano, Salò, Nocera...
La carta italiana - di qualità migliore, meno cara e

 sottrae progressivamente mercato a quella araba e si impone sulle piazze europee.
A Fabriano, nel 1268, tutti i mulini sono dotati di un nuovo dispositivo tecnico: la pila idraulica a magli multipli con ruota a pale.
Il tessuto viene ridotto a fibra elementare dalle pile che lavorano in verticale, azionate da alberi a camme.
Anche il telaio è diverso: compare la rete fatta di fili di ottone intrecciati che sarà utilizzata dal XIII al XVIII secolo senza subire altre variazioni.
I mastri cartai fabrianesi introducono anche un nuovo collante: il carniccio, una gelatina animale ottenuta dagli scarti di concia delle pelli. La nuova colla è fluida, impermeabile, resistente e, finalmente, non è gradita agli insetti! E' quest'invenzione a decretare il successo della carta che rende obsoleto l'editto di Federico II.
Nel 1436, gli statuti comunali di Fabriano vietano fabbricare carta e di insegnare i segreti dell'Arte fuori da territorio comunale.    Il Pro bono et utilitate publica”.

La filigrana
Gli artigiani fabrianesi, subito seguiti dalle altre manifatture cartarie d'Italia, introducono un sistema per poter riconoscere la provenienza del manufatto.
È la filigrana, una sorta di disegno a rilievo sulla rete del telaio, un marchio che permette di determinare con sicurezza la gualchiera di provenienza.
Un sottile filo d'ottone è ricamato sulla tela (del telaio). Col tempo, dai semplici monogrammi degli artigiani, si passa a figure sempre più complesse.
La filigrana non solo permette di individuare l'artigiano ma anche di sapere la provenienza del documento. Oggi riconoscere e catalogare le filigrane permette di individuare i flussi dei documenti da un fondo ad un altro da un archivio all'altro, di conoscere, anche con carenza di documenti, i movimenti economici della carta nel tardo medioevo.
Questi alcuni dei più antichi segni in filigrana:
grifone, fiori, cappello, leone, cicogna , cavallo, campana, becco, mezzo cervo, bilance, melo grano, mannara, giglio, drago, forchone, San Giovanno, confalone, spada…
ESEMPI DI FILIGRANA