Eravamo in pochi. Dopo la battaglia alla baia, dove abbiamo perso,
eravamo in cinque: l’elfo Julius Tubero, il mezzelfo Sennar, il centauro Polledro, la sua compagna
Cavallina e io, Ronius, Figlio dei Draghi. Sono del tutto umano, con capelli
castani, occhi verdi, spalle molto larghe e delle possenti ali di drago.
All’inizio ero normale, poi sono stato morso da un drago mutaforme e sono
spuntate le ali. Non sapevamo dove andare. Pensammo quindi di controllare la
Mappa degli Antichi. Poggiammo sopra la carta del regno e lanciammo le
trottole: quella del fuoco si fermò sul vulcano, quella dell’acqua nell’oceano
e quella della natura sul vulcano. Fummo tutti d’accordo: dovevamo andare al
vulcano. Julius e Sennar salirono in groppa a Polledro e Cavallina; io mi misi
subito in volo e ogni tanto, per evitare che di sotto si perdessero, lanciavo
qualche fiammata, altra mia capacità, perfettamente visibile nel cielo
notturno. Giungemmo al vulcano all’alba, ma non sapevamo ancora dove andare.
Prendemmo la Mappa e la carta del vulcano: le trottole si posizionarono in tre
posti diversi: nel cratere, a valle e sul pendio. Polledro e Tubero andarono
sul pendio, Cavallina e Sennar proseguirono a valle e io raggiunsi il cratere.
Più in basso iniziarono a scavare, mentre io mi buttavo nella lava bollente, ma
non sentì nulla, né caldo, né freddo. Mi spostai lungo il camino vulcanico e in
fondo, vidi una specie di anello … Poi lo riconobbi: era l’anello della fiamma
fredda e, se lo avessi fatto uscire dalla lava, mi sarei bruciato. Allora lo
portai il più possibile in superficie e chiamai Sennar, ch’era anche mago e
dissi:-Ho trovato l’anello della fiamma fredda e ho bisogno di te per estrarlo;
mi aiuteresti? e con una forza immensa lo estrapolò; tornati a valle mi
riferirono le scoperte: avevano trovato gli anelli del fuoco, dell’acqua, della
natura e la trottola del fuoco freddo. Nuova destinazione: baia a combattere;
indossammo tutti un anello, tutti tranne Polledro; combattemmo duramente e ad
aiutarci vennero gli spiriti del fuoco freddo. Vincemmo per un soffio e
riuscimmo a penetrare nella Rocca del Tiranno. In un anfratto trovammo anello e
trottola dell’elettricità. All’ultimo piano trovammo una porta nera; non
provammo neanche a toccarla. Puntammo gli anelli e dopo un mese cedette. Subito
dietro incontrammo il Tiranno, indebolito per aver reso per lui la porta. Lo
stordimmo e sulla scrivania trovammo trottole e anelli della vita e della
morte. Erano protetti da un maleficio come la porta, che però dopo un minuto fu
sciolto. Presi gli oggetti, scagliammo le trottole verso il Tiranno, puntammo
gli anelli, uscì lo Spirito Originale, grazie al quale sconfiggendo
definitivamente il Tiranno, liberando il regno da un pericolo incombente.
(Autore: Emanuele T.)
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