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sabato 5 aprile 2014

Fotofiction di un Adescamento online

Ecco come può avvenire, ed essere al tempo stesso sventato, un "Adescamento online".
Fotoromanzo realizzato dai ragazzi della 3°C...
L'insegnamento fondamentale? Parlare sempre con i genitori o comunque con un adulto..

>>> Guarda il video


venerdì 14 marzo 2014

iPhone 6

Continuano i rumors sul nuovo iPhone 6. Tra quelche mese sarà lanciato sui mercati mondiali ma trapelano e prime informazioni. Tanti sono stati i rumors degli ultimi mesi, dallo schermo flessibile, a quello in vetro zaffiro, passando per design rinnovati e di sviluppi di processore interni.
Tutte indiscrezioni che la casa di Cupertino non ha confermato e che saranno confermate o smentite solo all'indomani della presentazione.
Altre indiscrezioni trapelano sul prezzo che secondo alcuni dovrebbe arrivare a circa 1000 euro, decisamente superiore rispetto ai precedenti dispositivi. 
Quando si parla di iPhone, le aspettative e le numerose immagini che appaiono sulla rete devono essere considerate con adeguata cautela. Sono anni, ormai, che ad ogni nuovo iPhone arrivano indiscrezioni che raffigurano o descrivono il futuro smartphone dell’azienda di Cupertino. Secondo le più recenti indiscrezioni, Apple avrebbe già ordinato circa 90 milioni di iPhone 6 a Foxconn Electronics, principale azienda che effettua l’assemblaggio di questi dispositivi. 90 milioni di unità sembrano riferite, solamente, per il 2014 e non sono stati ancora pianificati ordini per l’anno successivo. Fatto sta che, se questi numeri fossero veritieri, Apple è confidente sul fatto che il prossimo smartphone sarà un vero e proprio successo. I livelli di ordinativi, quindi, permettono di ritenere che le spedizioni di iPhone 6 saranno circa il 23% in più durante il 2014, comparato al 13% di crescita registrata lo scorso anno. Analizzando ancora più in dettaglio le 90 milioni di unità ordinate, vi è da ricordare che Apple ha venduto, nella seconda metà dello scorso anno, circa 85 milioni di iPhone 6



Il gruppo media e tecnologia: 
Martina M
Federica L
Gabriele    

martedì 11 marzo 2014

MADRE UCCIDE LE SUE TRE FIGLIE

Edlia Dobrushi, una donna di 38 anni di origine albanese, ha ucciso a coltellate le sue tre figlie: Sidni, di 3 anni, Kesi, di 10 e Simona di 13. «Le ho uccise per evitare loro un futuro di disperazione» dice la madre piangendo. .

I due genitori erano separati e il padre stava per partire con la sua fidanzata in Albania per conoscere i genitori di lei. Ad accorgersi dell’accaduto furono i vicini svegliati dalle urla che provenivano dal loro appartamento. Le tre bambine giacevano ricomposte sul lettone matrimoniale, dove la madre le aveva sistemate dopo averle uccise. Anche la madre aveva cercato di suicidarsi , infatti era piena di  ferite da arma da taglio alle mani, all’addome e al collo. La casa era sporca di sangue. La madre adesso è ricoverata in rianimazione perché alcune ferite che si è auto inferta sono giudicate gravi. L’accusa per lei è omicidio plurimo. In seguito verrà sottoposta a perizia psichiatrica.  

Gaia C.
 Martina P.

Danilo 
 Mario 



lunedì 10 marzo 2014

MANGIAR MALE E POCO E’ DANNOSO PER LA SALUTE

I modelli imposti dai media portano troppo spesso alla rovina, se si confronta la propria immagine con i volti del jet set e si risulta inadeguati, scattano forme di insoddisfazione, depressione e si fa di tutto per essere magre e belle ma non sempre non si riesce. Anche le passerelle della moda, con le modelle ultramagre, hanno operato in tal senso generando l’ insorgere dell’ anoressia. La cura ha un processo lungo e difficile, anche dopo la guarigione si conserva un rapporto ossessivo con il cibo, il 10% ne muore. Gli anoressici ritengono di non aver diritto al piacere. Il piacere più facilmente accessibile è dato dal cibo, quindi lo rifiutano. Fa testo la storia di Kate Chilver morta a 31 anni dopo 16 anni da anoressica, pesava 29kg. La campagna contro la malattia porta le foto del suo corpo devastato. Anche la bulimia è frutto di modelli sociali sbagliati, è un disturbo del comportamento alimentare che si caratterizza con abbuffate seguite da pratiche di compensazione, vomito, per liberarsi dell’eccesso di calorie. Chi soffre di bulimia tende ad avere una consapevolezza del disturbo maggiore rispetto a chi è affetto da anoressia, e a provare sensi di colpa per il proprio comportamento. Il primo passo per guarire e ammettere ed essere consapevoli di avere un problema. C’ è un altro disturbo, sempre legato agli alimenti, ed è la celiachia, una intolleranza al glutine. Il celiaco a differenza dell’anoressico o del bulimico si priva di alcuni cibi non per motivi estetici ma perché il glutine è il fattore scatenante della malattia celiaca. La dieta priva di glutine è infatti l’unica terapia possibile. E pensare che ci sono parti del mondo dove si muore di fame.

Alessandra, Irma, Matteo e Emanuele

giovedì 6 marzo 2014

votateci

cari lettori,
questo qui sotto è il link per votare i nostri articoli scritti per il "News Paper Game", il concorso per giovani redattori, adottato dalla nostra scuola.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/blog/

COME VOTARE:
-cliccare sul link qua sopra (finirete sul sito della Gazzetta Del Mezzogiorno)
-cliccate su CERCA LE SCUOLE nel riquadro in basso a destra
-selezionate la scuola "SMS BUONARROTI MICHELANGELO- di Bari"
-scegliere un articolo e cliccare su [leggi, commenta e vota]
-cliccare su Il mi piace deve essere validato: controlla la tua email!MI PIACE
- inserite la vostra mail e fate un test numerico
- accedete con la mail inserita e troverete una nuova mail di conferma per il voto. Accettate!

Mi raccomando votate i nostri articoli!

giovedì 27 febbraio 2014

Ultim'ora dal gruppo news e cronaca

Le gemelline schepp, le due sorelline svizzere svanite nel nulla nel 2011, dopo essere state rapite dal padre, si troverebbero in canada. Si apre una nuova pista per il ritrovamento di alessia e livia schepp, le bambine rapite dal padre matthias, che si suicidò il 3 febbraio del 2011 gettandosi sotto un treno vicino alla stazione di cerignola. Poco prima aveva inviato una lettera all’ex moglie, madre delle bambine, dicendo che le aveva ammazzate. Ma i corpi delle due gemelline non sono mai stati ritrovati.
Da allora la polizia indaga sul caso, per capire cosa è successo alle gemelline svizzere alessia e livia schepp, che all’epoca avevano 6 anni. Ieri una piccola speranza per la mamma, che ha anche aperto un’associazione per le famiglie di bambini scomparsi: una lettera anonima, recapitata alla redazione del programma “chi l’ha visto?“, infatti, avrebbe rivelato che le piccole si trovano in canada, una a ottawa e una a lachute, nel quebec, dove vivono con passaporti falsi.
Io ho lavorato per la tipografia che ha stampato i loro passaporti falsi. Le gemelline sono vive.
La pista potrebbe essere accreditata anche da un altro fatto misterioso che circonda lascomparsa delle gemelline schepp: al momento del rapimento il padre era in possesso di circa 8mila euro, ma nella lettera invita all’ex moglie ce n’erano solo 5900. Gli altri soldi sono forse serviti per pagare i documenti falsi alle bambine e il loro trasferimento in canada?
E perché questa lettera è arrivata solo ora, a distanza di circa 3 anni dai tragici fatti che hanno portato al suicidio del padre e alla scomparsa delle gemelline?

il gruppo news e cronaca : Marty M, Ale, Roberto e Letizia =) =)

SPORT

GINNASTICA ARTISTICA
La ginnastica artistica è uno sport basato sulla tenacia sulla passione sulla volontà e sulla consapevolezza di poter sbagliare ma con la stessa forza rialzarsi e continuare a combattere.
La ginnastica artistica è una disciplina della ginnastica e uno sport olimpico, sia maschile sia femminile.
L'atleta di tale disciplina, il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità, elevata mobilità articolare, e deve seguire un allenamento molto lungo a causa dei numerosissimi elementi di coordinazioni. I principali elementi, come ad esempio la verticale, possono comunque essere appresi anche in età adulta.

Vanessa Ferrari è una ginnasta italiana, la prima a conquistare una medaglia d'oro ai Campionati mondiali di ginnastica artistica, nel 2006. Per questa storica vittoria ha ottenuto il Collare d'Oro del CONI, e nel 2007, a 17 anni, è stata nominata Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Ha partecipato a due edizioni dei giochi olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012) e a numerose edizioni dei campionati mondiali ed europei di ginnastica, di cui le prime partecipazioni, a partire dal 2004, da juniores; in totale ha collezionato 5 medaglie mondiali e 9 europee.
A livello nazionale detiene 21 titoli ai Campionati Assoluti.

Carlotta Ferlito è una ginnasta italiana, membro della squadra nazionale che ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 2012.
Nel 2005, in occasione dei campionati italiani di categoria a Firenze, vince la medaglia d'argento nel concorso generale individuale e ottiene il punteggio più alto alla trave. L'anno successivo compete ai campionati di categoria di Ancona, dove vince la medaglia di bronzo nel concorso generale.
Nel 2007 decide di trasferirsi a Milano, a causa della mancanza di strutture adeguate in Sicilia, per continuare a praticare ginnastica artistica ad alto livello; è accompagnata dai fratelli, che vi si iscrivono all'università. Viene tesserata per la società GAL Lissone.

L'esordio internazionale giunge nel maggio del 2008 durante un incontro amichevole in Svizzera a cui prendono parte cinque nazionali giovanili. Vince la medaglia d'oro nel concorso a squadre e la medaglia di bronzo nel concorso individuale.


Ludovica M.
Gaia C.
Gabriele
Sara

venerdì 21 febbraio 2014

Ludoteca ostaggio dei vandali, al rogo anche i giochi dei bambini


Il 15 febbraio 2014 la ludoteca di Poggiofranco è stata incendiata dai vandali per la seconda volta; la prima è avvenuta l’ 8 gennaio del 2013. Sono stati bruciati giocattoli:  diventati neri per la cenere e sciolti e il pavimento era annerito. I vigili del fuoco sono stati avvisati dai custodi che poi hanno chiamato il presidente della circoscrizione; che ha commentato:”il costo della ricostruzione costerà molto ma tocca rifare tutto.”  
 Il presidente Polemio ha deciso così di mettere delle camere di video sorveglianza per non far ripetere l’accaduto, e conclude dicendo che bisogna sorvegliare di più le ludoteche che le banche. Successivamente tutti i ragazzi hanno portato i loro giochi per far riaprire la ludoteca.

Alessandra,Martina M, Roberto, Letizia
gruppi news e cronaca ;)



power point storia Martina P.










giovedì 20 febbraio 2014

LA PALUDE DEI MISFATTI

Erano ore che camminavo in quello schifoso pantano umidiccio e sudicio, mi dolevano le caviglie e i piedi pertanto mi sedetti. Passai qualche minuto a riposarmi poi mi rimisi a camminare, superai le paludi e mi ritrovai in uno spacco montano dove correva impetuoso un  fiume; poiché era quasi notte mi accampai su quella sponda . Il mattino seguente guadai il corso d’acqua (anche se a piedi non era piacevole) e continuai rientrando nell’ennesimo pantano, dopo un po’ vidi una rana che mi chiese: “ Ehila! Viaggiatore, ti andrebbe di diventare un cavaliere? “ troppo strano ho sempre sognato di diventare cavaliere e ora un rospo me lo chiede così, qui la faccenda puzza. Risposi pacatamente : “ No grazie, lasciami in pace”, ma la rana mi seguì, alla fine stufo mi girai e le diedi un bel calcio, la rana rotolò contro un sasso e rise, poi tornò da me e io la colpì ancora e ancora … poi la sentì gridare : “ Bravo, tira fuori tutta la tua  rabbia” così mi fermai pensai, poi dissi : “ A che ti serve la mia rabbia ? “ “Un uomo rabbioso è più facile da manipolare “ in quel momento si aprì un varco sotto i miei piedi, la roccia cadeva, ma mi alzai e mi misi a correre verso Est ; arrivai dove finivano le paludi e cominciava … il nulla , un salto nel vuoto,la rana intanto era diventata uno scheletro (spada-munito ovviamente) che mi disse : “ Sei mioooo !” io pensai in fretta poi corsi verso lo scheletro e gli scivolai fra le gambe, presi la rincorsa e saltai colpendolo con i piedi e facendolo volare nel vuoto. Pensavo di aver vinto, ma mentre cadeva mi afferrò la caviglia e mi portò con se. Mi svegliai di botto per la botta tremavo e mi sentivo addosso quelle dita ossute ,ma sapevo che era finita. 

ERMANNO




lunedì 17 febbraio 2014

LA FORESTA NERA

LA FORESTA NERA

Una notte mentre dormivo, mi svegliai di colpo. Sentivo rumori provenienti dal salotto, mi misi le pantofole e andai a controllare. Nel buio totale vidi un colore rossastro girare nella camera, con il cuore in mano, mi avvicinai al luogo dove la luce era più forte. Mi ritrovai di fronte a degli alberi altissimi, in quel momento capii che ero stata trasportata in un mondo parallelo, e che ero davanti alla foresta nera, un luogo che mi sembrava già essere stato visto. Intorno a me come un vortice, girava Gil, una creatura mostruosa. Essa non aveva né braccia, né gambe, ed era tutto vestito di nero. Non si vedeva la sua faccia, perché era coperta da una maschera tutta rossa con in fronte 3 puntini blu. Era terrorizzante, l’unico suo scopo era quello di dominare il mondo. Mi chiesi come mai aveva scelto me per questo compito, ma non feci in tempo a chiederglielo, che tutto si fermò le gambe mi tremavano, il cuore mi batteva a mille, spaventatissima, chiusi gli occhi, sentivo la sua ombra avvicinarsi, i miei pensieri erano confusi, come se qualcuno mi comandava il cervello. Quest’ ultimo, lo sentivo diviso a metà una parte buona, ed una cattiva. Finalmente capii cosa voleva. Io non so come nascondevo una gemma che dava immortalità, la potenza assoluta e poteva esaurire anche 3 desideri a chi la custodisse. Fortunatamente me la ritrovai in mano, una parte di me diceva << Dagliela! >>, mentre l’altra diceva <<  Non dargliela! >>. In quel momento di paura, il mio primo desiderio si realizzò: quello di vedere cosa ci fosse sotto la maschera. Li sotto si trovava una faccia verde, viscida, con due occhi rossi. Per la vergogna il mostro sparì. Io rimasi li e a un certo punto iniziò ad aprirsi una voragine nel suolo, la gemma era caduta, non sapevo che fare. Caddi nella voragine ma di colpo, sta volta sul serio, mi risvegliai. Ero tutta sudata, con il cuore che mi batteva a mille, per sicurezza andai a controllare nel salotto, non c’era nessuno, l’incubo era finito.

domenica 16 febbraio 2014

Un brutto sogno fantascientifico

Ero in una città del futuro; c’erano strade sospese, come nastri rossi, d’oro e d’argento, delle pagode cinesi fatte di un materiale indefinito, piante di vetro e altro .
Inizialmente non concepii di essere in un posto che conoscevo, poi compresi che ero nella Prima Città: iniziai a percorrerla, poi mi accorsi di un’ombra nera che mi seguiva, la riconobbi subito: era XANA Anche se era una macchina, mi accorsi che anche in lei vi era uno stimolo di rabbia; La scrutai anch’io ricambiando lo sguardo. Mi stava per inglobare; allora iniziai a correre; sapevo dove mi voleva portare: al castello dove avrebbe potuto assumere il controllo del mondo intero; Puntai allora verso Lyoko, dove avrei potuto fermare XANA. Passai il ponte ed entrai nel settore fantasma; giunsi alla consolle e, dato che era più lento di me, riuscii a disattivare la torre che gli permetteva di stare nella Prima Città.

Stavo per varcare il ponte, quando si smaterializzò. Pochi secondi dopo anch’io fui smaterializzato. Mi trovai nel mio lotto. Ero appena uscito da un brutto sogno.

(Autore: Emanuele T.)

Century Remix

Eravamo in pochi. Dopo la battaglia alla baia, dove abbiamo perso, eravamo in cinque: l’elfo Julius Tubero, il mezzelfo  Sennar, il centauro Polledro, la sua compagna Cavallina e io, Ronius, Figlio dei Draghi. Sono del tutto umano, con capelli castani, occhi verdi, spalle molto larghe e delle possenti ali di drago. All’inizio ero normale, poi sono stato morso da un drago mutaforme e sono spuntate le ali. Non sapevamo dove andare. Pensammo quindi di controllare la Mappa degli Antichi. Poggiammo sopra la carta del regno e lanciammo le trottole: quella del fuoco si fermò sul vulcano, quella dell’acqua nell’oceano e quella della natura sul vulcano. Fummo tutti d’accordo: dovevamo andare al vulcano. Julius e Sennar salirono in groppa a Polledro e Cavallina; io mi misi subito in volo e ogni tanto, per evitare che di sotto si perdessero, lanciavo qualche fiammata, altra mia capacità, perfettamente visibile nel cielo notturno. Giungemmo al vulcano all’alba, ma non sapevamo ancora dove andare. Prendemmo la Mappa e la carta del vulcano: le trottole si posizionarono in tre posti diversi: nel cratere, a valle e sul pendio. Polledro e Tubero andarono sul pendio, Cavallina e Sennar proseguirono a valle e io raggiunsi il cratere. Più in basso iniziarono a scavare, mentre io mi buttavo nella lava bollente, ma non sentì nulla, né caldo, né freddo. Mi spostai lungo il camino vulcanico e in fondo, vidi una specie di anello … Poi lo riconobbi: era l’anello della fiamma fredda e, se lo avessi fatto uscire dalla lava, mi sarei bruciato. Allora lo portai il più possibile in superficie e chiamai Sennar, ch’era anche mago e dissi:-Ho trovato l’anello della fiamma fredda e ho bisogno di te per estrarlo; mi aiuteresti? e con una forza immensa lo estrapolò; tornati a valle mi riferirono le scoperte: avevano trovato gli anelli del fuoco, dell’acqua, della natura e la trottola del fuoco freddo. Nuova destinazione: baia a combattere; indossammo tutti un anello, tutti tranne Polledro; combattemmo duramente e ad aiutarci vennero gli spiriti del fuoco freddo. Vincemmo per un soffio e riuscimmo a penetrare nella Rocca del Tiranno. In un anfratto trovammo anello e trottola dell’elettricità. All’ultimo piano trovammo una porta nera; non provammo neanche a toccarla. Puntammo gli anelli e dopo un mese cedette. Subito dietro incontrammo il Tiranno, indebolito per aver reso per lui la porta. Lo stordimmo e sulla scrivania trovammo trottole e anelli della vita e della morte. Erano protetti da un maleficio come la porta, che però dopo un minuto fu sciolto. Presi gli oggetti, scagliammo le trottole verso il Tiranno, puntammo gli anelli, uscì lo Spirito Originale, grazie al quale sconfiggendo definitivamente il Tiranno, liberando il regno da un pericolo incombente.


(Autore: Emanuele T.)

La solitudine di Babbo Natale

SALVE A TUTTI! Io sono Nathàlia:una graziosa ragazzina di 12 anni; alta magra come un chiodo, con i capelli ricci e rossi, molto lunghi. Adoro i miei capelli, soprattutto una ciocca VERDE che ho sin dalla nascita. Perché ho una ciocca verde? Beh molto semplice:possiedo un potere molto raro! E’ proprio di questo che parleremo oggi; voglio raccontarvi la mia avventura:… Era un sabato mattina e tutto andava a meraviglia: gli uccellini cinguettavano allegri nel giardino, la mamma preparava pancake in cucina ed io e papà ci affrettavamo ad andare nel soggiorno. Dopo aver gustato i soffici pancake, mi infilai il cappotto, salutai la mamma ed il papà e corsi verso scuola. Forse non ve l’ho detto, ma il mio potere consiste nel trasformare tutto ciò che tocco in fiori, farfalle, prati e alberi da frutto. Proprio quel giorno sentii una vocina tenera, ma allo stesso tempo ambigua, che proveniva da uno dei fantastici fiorellini, ne colsi uno dopo l’atro e poi, dopo 10 lunghi minuti di ricerca, trovai il fiore “parlante”, ci guardai dentro e vidi solo un piccolo grillo; stetti per buttarlo via, quando la vocina si fece più acuta e mi chiamò:<<Nathàlia! Nathàlia! Fermati!>> a quel punto riprese il fiorellino e ci guardai dentro:<<Sì, piccolo grillo!>> esclamai stupita, perché era un grillo assai bizzarro: aveva un papillon verde smeraldo lucido, lucido, un gilet verde ed una camicia bianca intonata al berretto bianco candido. Con un balzo saltò fuori dal fiore e mi disse:<<Nathàlia! Finalmente ti ho trovata! Erano giorni che ti cercavo! Ci servi, Nathàlia, servi a tutti noi!>> a quel punto diventai tutta rossa: me? Loro cercavano me? Ero confusa, mi sedetti per terra come se mi stessi per sentire male. Sentivo un buco dello stomaco, come se qualcuno me lo stesse perforando con un trapano:<<Aspetta, aspetta,aspetta! Calmati piccolo grillo…anzi no: Fa…Fa…Fausto?>> dissi io, cercando di leggere la minuscola targhetta appesa sul bavero della giacchetta; era molto agitato Fausto:saltellava da una parte all’altra cercando di raccontarmi perché avevano bisogno di me:<<Allora, è per questo che abbiamo bisogno di te!>> concluse orgoglioso:<<Quindi, se non ho capito male, c’è un regno abitato da elfi e fatine, il Re è uno gnomo e c’è Babbo Natale che ha ricoperto il regno di neve e vi si è trasferito perché è stanco di vivere al Polo Nord dato che non c’è nessuno? Ed IO dovrei far ritornare tutto come prima, grazie al mio potere?>> gli chiesi stupita:<<Vedo che hai capito! Allora, pronta?>> mi chiese il grillo:<<Pronta, per cosa?>> <<Per saltareeeeee!>> mi rispose Fausto, urlando a squarcia gola, e si tuffò nel fiore. A quel punto mi resi conto che forse stavo sognando, presi lo zaino e me ne andai per la mia strada. Non feci in tempo, però, a fare un passo che…:<<Aiuto! Sono più piccola, sono uno scricciolo! Grillo! Fausto!>> iniziai ad urlare; ero minuscola alta circa una spanna. Ad un certo punto, dal fiore spuntò Fausto che mi disse:<<Allora, vieni o no?>> che dovevo fare? Mi arrampica sul fiore e…SALTAI! Arrivai nel regno fatato e vidi che era tutto ricoperto di neve, allora, in un batter d’occhio, tesi il braccio verso l’alto e… tutto ridiventò verde. In quel preciso istante, arrivò un gigante, o almeno per me lo era, dal momento che ero uno scricciolo; lo guardai bene in volto e…scoprii che era Babbo Natale! <<Ba-Ba-Babbo N-Natale?>> balbettai io:<<Chi ha osato disturbarmi?>> tuonò Babbo Natale, allora presi coraggio, benché minuscola, ed urlai:<<Beccati questo!>> e lo colpii con una valanga di fiori, e lui fece lo stesso con me, ma con la neve. Era una battaglia all’ultimo sangue, verde e bianco si spingevano l’un l’atro, uno proveniva da Babbo Natale e l’altro da me, alla fine vinse lui, ma quando pensai di dover dire le mie ultime preghiere, il grillo mi lanciò una freccia dorata che a mia volta scagliai contro Babbo Natale; fu un istante: la mitica freccia squarciò un getto di neve che Babbo Natale stava scagliando su di me! Abbracciai il grillo che poi balzò sul pancione di Babbo Natale che si era seduto per terra e disse:<<Signor Natale? Tutto bene?>> Babbo Natale allora rispose:<<Scusatemi piccoletti non so cosa mi abbia preso! Non volevo farvi del male!>> e sprofondò in lacrime. Allora io andai da Babbo Natale e gli dissi che non doveva preoccuparsi. In quel preciso istante arrivò il Re Gnomo che, mi porse i suoi omaggi, e ordinò a Babbo Natale di andarsene,, e così quest’ ultimo prese la sua renna e iniziò ad avviarsi verso il Polo Nord prima mi disse:<<Nathàlia, tu…tu sei stata coraggiosissima e perciò ogni Natale ti donerò un regalo in più!!!>> io risposi:<< Grazie Babbo Natale e col viso velato dalle lacrime, Babbo Natale, saltò in groppa alla sua renna e tornò a casa. Tutto il popolo mi ringraziò e quella sera si fece un banchetto in mio onore. Quando tornai a casa, i miei genitori, erano arrabbiatissimi con me, ma allo stesso tempo felici di vedermi!
Beh questa è la mia storia:la mia avventura! Spero vi sia piaciuta!!!
UN CALDO ABBRACCIO,

                                                Nathàlia 

(Autrice:Gaia G.)

venerdì 14 febbraio 2014

Come tutti gli anni, l’arrivo di febbraio significa due cose: l’inverno che inizia a volgere al termine e l’arrivo della Festa degli Innamorati. E bisogna dire che in Inghilterra il San Valentine’s Day è una festa particolarmente sentita. Unico santo ad essere celebrato in Gran Bretagna, nei secoli San Valentino ha raccolto in questo Paese numerose tradizioni e leggende legate alla sua figura ed al 14 febbraio. Oltre all’ usanza, diffusa in moltissimi altri paesi nel mondo, di scambiarsi biglietti d’amore e cioccolatini, in Inghilterra il giorno di San Valentino si è soliti pubblicare sui giornali versi e parole d’amore indirizzati alla persona di cui si è innamorati. Un’altra tradizione è quella di intonare romantiche serenate. A cantarle sono sopratutto i bambini, che ricevono dagli adulti piccoli doni e dolcetti (e, a volte, anche piccole somme di denaro). Le giovani donne single, poi, si svegliano presto e restano vicino alla finestra a guardare le persone che passano: si dice, infatti, che il primo uomo che una donna non sposata vedrà il giorno di San Valentino, sarà il suo futuro marito.
Secondo una leggenda inglese, l’origine delle celebrazioni risale a molto tempo fa quando le creature del bosco, sentendo arrivare la primavera intorno alla metà di febbraio, iniziarono la stagione degli amori con corteggiamenti e dolci attenzioni. Le coppie di fidanzati decisero allora di scegliere quel periodo per scambiarsi regali e manifestazioni d’affetto ed elessero loro patrono San Valentino, il cui giorno ricorre appunto il 14 febbraio.

                                                                                                     -Silvia, Martina A., Martina P. Federica L.

martedì 11 febbraio 2014

Facebook : la guerra dei like

SPESSO non ce ne rendiamo conto, ma le nostre preferenze sui social network sono oro colato per la pubblicità. In particolare su Facebook, così come accade da ottobre anche su Google+: quando clicchiamo Mi piace sul profilo relativo a un marchio, un prodotto, un personaggio o qualsiasi altro soggetto che abbia aperto una cosiddetta "pagina fan" di fatto stiamo cedendo quel clic, e con esso il nostro nome e la nostra immagine, al social network. Da quel momento le nostre interazioni con quella pagina (commenti e condivisioni, per esempio) vengono sfruttate nelle inserzioni pubblicitarie, associate appunto al marchio da promuovere.

Dalle cosiddette Notizie sponsorizzate, che fanno irruzione nella bacheca, agli annunci veri e propri collocati in posizioni laterali, i nostri amici e noi stessi siamo continuamente parte di un puzzle di incroci per cui se risultiamo fra gli estimatori virtuali di quel famoso brand sportivo potremmo comparire sotto al suo logo o sotto alla foto dell’ultimo modello di scarpe da corsa come poco consapevoli testimonial.
Facebook rischia di finire di nuovo nei guai proprio a causa di questo meccanismo, fondamentale per i suoi bilanci. La piattaforma di Mark Zuckerberg è stata infatti citata in giudizio da un utente del Colorado, Anthony Ditirro, al tribunale di San Jose, in California: il suo nome sarebbe apparso in molte di queste  sponsorizzazioni del social network. Con un piccolo, inquietante particolare: Ditirro, che lo ha scoperto grazie a un amico, non avrebbe mai cliccato Like sulle pagine in questione. Insomma, si tratterebbe di annunci di fatto taroccati, con marchi associati a nomi di utenti che in realtà non figurano fra i fan dei profili in questione. Il caso ruota in particolare intorno alla pagina del popolarissimo quotidiano USA Today: l’utente, che invoca lo status di class action per la causa intentata e chiede 750 dollari per tutti quelli che possano provare un tale sistema ai propri danni, sostiene infatti di non aver mai cliccato Mi piace sulla pagina del tabloid. Dunque ritiene che il suo profilo sia stato manipolato, collegandolo a forza fra i fan di quel profilo.

Si tratta dell’ennesima grana per Menlo Park dopo le accuse di appena qualche giorno fa legate alla privacy: un’altra class action, stavolta mossa da due utenti dell’Arizona e dell’Oregon, nella quale si accusa il social di spiare le conversazioni private degli iscritti monitorando in particolare i link che questi si scambiano fra loro (per esempio quando ci si invia il collegamento esterno a un articolo, a un video o a una fotogallery). Obiettivo? Profilarli meglio e architettare inserzioni più redditizie per chi acquista pubblicità. Inoltre, l’estate scorsa Facebook ha pagato 20 milioni di dollari per risolvere un’altra causa collettiva legata al programma Sponsored Stories, proprio le Notizie sponsorizzate che vengono generate e pubblicate sulle bacheche degli amici quando un altro interagisce con una pagina, un’applicazione o un evento. In quel caso, però, non si parlava di Like fantasma, ma di utenti che non avevano autorizzato l’uso di nomi e foto negli annunci.

Non basta. La causa sui Like inesistenti usati nella pubblicità arriva proprio in una fase di rinnovamento per le strategie di Facebook in questo settore determinante. Il gruppo ha infatti annunciato che da aprile pensionerà le Notizie sponsorizzate mettendo però ancora di più l’accento sul contesto sociale delle inserzioni, senza per ora tradurre in soluzioni pubblicitarie concrete questa risoluzione. In molti sospettano che si tratti in realtà di un cambiamento molto di forma e poco di sostanza. D’altronde, secondo una recente ammissione dello stesso social in un documento intitolato Generating business results on
Facebook, i contenuti prodotti dai singoli marchi non serviranno a molto in futuro. Cosa c’è scritto dentro quell’analisi? Un’amara sorpresa, per chi contava sulle migliaia di amici accumulati negli anni per sostenere i propri affari e diffondere sempre di più il proprio marchio. Secondo Menlo Park chi amministra le pagine fan di questo tipo, per quanto possano essere eclatanti i contenuti che mette in circolazione, dovrà prendere sempre di più in considerazione l’idea di ricorrere alla distribuzione pagata "per massimizzare la prestazione del messaggio all’interno del news feed". Algoritmi modificati, insomma, per fare in modo che foto, video e post prodotti dai brand circolino meno e costringano gli amministratori a ricorrere ad inserzioni e annunci. Anche quelli in cui sembra poter precipitare chi si tiene a debita distanza dalle pagine fan.
Facebook è diventato il più grande social network del mondo, superando persino il suo concorrente MySpace, che in origine fu il primo social network online.

Tuttavia, ci sono molti pericoli che gli utenti di Facebook non sanno:
 
1.            FBI intercettazioni telefoniche
Alla luce dei terribili eventi dell’11 settembre, sono state avviate intercettazioni delle linee telefoniche e di alcune reti internet per assicurarsi che alcune persone non siano coinvolte in attività terroristiche. Pertanto, non si deve mai pubblicare nulla su Facebook che potrebbe essere ritenuto discutibile, anche solo per scherzo. Scherzare con la gente, sulla propria pagina Facebook, dire come si desidera saltare in aria o come fare fisicamente male a qualcuno, potrebbe essere usato a proprio discapito. Diverse fonti su MSN e Yahoo, sostengono che l'FBI possiede diversi account fittizi online e Facebook è il sito maggiormente tenuto sotto controllo.
Di conseguenza, se si ammette qualcosa di illegale ad un utente appena conosciuto su Facebook, quella persona potrebbe essere un agente dell'FBI e farvi pervenire un mandato d'arresto. Non è una buona idea raccontare molto sul proprio conto o usare l'umorismo, si potrebbe rischiare la galera.
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2.            Stalkers e pedofili
Non tutti gli utenti che conosciamo online sono in realtà chi dicono di essere. Questa è una cosa molto importante da ricordare. Facebook è stato originariamente progettato per tenersi in contatto con i propri amici ed è possibile aggiungere qualcuno conosciuto anche online. Certo, si può sempre risolvere il problema impostando il proprio profilo da pubblico a privato. In questo modo solo gli amici della propria pagina Facebook potranno vedere tutti i post. E' molto saggio aggiungere solo persone che si conoscono nella vita reale. Bisogna fare attenzione a non confidare nulla di specifico come il proprio indirizzo, nome e cognome perchè esistono molti pedofili anche su Facebook, e rivelando online qualcosa di molto specifico potrebbe portare una persona pericolosa a seguirti. Se si vuole mantenere la propria pagina di Facebook pubblica, perchè si vuole promuovere una pagina fan, allora va bene. Basta non dire nulla di troppo personale. Se si deve dare un indirizzo è meglio inviare un e-mail solo a persone fidate.
3.            Ladri e rapine
Per questo motivo non si dovrebbe mai mettere il proprio indirizzo completo o il nome su Facebook, in quanto rende solo più facile per ladri o malintenzionati scoprire dove si vive, monitorare l'abitazione e capire i momenti migliori per derubare.
E’ sempre possibile impostare il proprio account di Facebook da pubblico a privato al fine di evitare problemi.
Tuttavia, poiché molte persone usano Facebook per promuovere i propri eventi di beneficenza e / o gruppi, e potrebbe essere necessario dare informazioni specifiche sugli eventi, l'unico consiglio è solo quello di non dare il proprio indirizzo di casa o il nome completo.
4.            Non dire o pubblicare nulla che potrebbe essere usato contro di voi su Facebook.
Non si dovrebbe mai dire o pubblicare sulla propria bacheca qualcosa che vada contro il proprio lavoro poiché potrebbe capitare che il datore controlli le pagine Facebook dei propri dipendenti, in quel caso si potrebbe essere fraintesi e magari anche licenziati.
Naturalmente, si può sempre impostare il profilo privato in modo tale che i messaggi particolari potranno vederli soltanto i propri amici. In secondo luogo, se si è coinvolti in attività illegali come l'uso illecito di droghe, l'immigrazione illegale o qualsiasi altra cosa allora bisogna non comunicare nulla su Facebook.  
Essere su Facebook e parlare con i propri amici non dà il diritto di dire ciò che si vuole. Inoltre, se il profilo è pubblico, tutti possono vedere ciò che è stato pubblicato. Il consiglio migliore per dire qualcosa è l'utilizzo dell'instant messenger che Facebook fornisce. Normalmente la chat si trova in basso a destra della schermata Facebook, dopo aver eseguito l'accesso. Dalla finestra chat si possono vedere quali degli amici sono online e parlare con loro in privato.
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4.            Hackers
Non si dovrebbe mai lasciare un indizio memorizzato sul proprio profilo poiché gli hacker, i criminali informatici, sono soliti rubare le password degli utenti. Se si sceglie di avere un profilo pubblico bisogna stare ancora più attenti. Recuperare la password quando si dimentica, è molto semplice: bisogna rispondere ad una domanda impostata dall'utente che possiede quell'account, e sono molte le probabilità che un hacker indovini la risposta esatta e si intrufoli su un profilo non suo rubando l'identità di quell'utente.

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La speranza è che quanto detto non scoraggi la gente ad usare Facebook che può rivelarsi un sito eccezionale se utilizzato con attenzione e razionalità. Facebook non è solo un magnifico modo per fare nuove amicizie, ma è anche un ottimo posto per restare in contatto con quelle vecchie.