Non combatto sotto vessilli dorati, ne sotto
una bandiera ne per credo o un ideale solo soldi: sono un mercenario. I
cavalieri francesi e quelli inglesi si stanno scontrando lungo la costa bretone
ma il re inglese non sa che un manipolo di francesi sta per aggredirlo proprio
nel suo accampamento a Dardenne, sua moglie mi ha pagato per salvarlo. Cavalcai
da Parigi a Rennes lì trovai quel folto gruppo di soldati. Subito capì che
batterli da solo sarebbe stato impossibile, così inviai una lettera a qualche mio
“amico” francese al a Château des chavalier, purtroppo quei mangia baguette
sono molto lenti a muoversi; devo rallentarli. Giunsero in un piccolo boschetto
riuscì ad abbattere qualche albero dovrei rallentarli così ma lo scontro è
prossimo. I cavalieri che avevo richiesto sono giunti, ora si balla. Durante la
notte aggredimmo i cavalieri nemici, ma erano molti e tutta la guarnigione a me
amica venne eliminata e ora mi ritrovavo da solo contro una cinquantina di
cavalieri, avevo soltanto la spada e l’impalatore sparai tutti i miei dardi e
mi buttai a capofitto con la spada contro un soldato ferendolo gravemente,
alzai lo spadone e ne falciai un altro, poi con un fendente ne uccisi due e
dopo qualche decina di minuti di sanguinosi scontri rimasi solo io. Riscossi il
dovuto e me ne andai verso un'altra preda e un'altra taglia.
Ermanno De Pasquale
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.