Questa è la
storia di un bambino di dieci anni che si chiama Babbà, e ha vissuto in Egitto.
Mi ha spedito una lettera dove mi racconta che cosa sta vivendo in questo
periodo. ‹‹ Ciao sono Babbà, sono un
bambino come te ma sono costretto a fare 3 km a piedi tutti i giorni per poter
dissetarmi e al ritorno porto 3 litri sulla testa. Ma nel tragitto incontro
scorpioni o bande di ladri e sono costretto a scappare correndo il più veloce possibile.
I miei genitori mi costringono a lavorare senza essere pagato e mi danno
del cibo due volte al giorno, ma non sempre. Questo è ciò che faccio ogni
giorno solo quando i miei genitori partono posso concedermi un po’ di riposo e
vado anche a giocare con i miei vicini con le palle fatte di stoffa o a
nascondino; solo questo mi piace fare nella mi vita. Per questo sono scappato
mentre i miei sono andati in Italia. Così ho fatto finta di essere figlio di
un’ altra famiglia con la quale sono partito per la Grecia, ma non so se
riuscirò ad arrivare perché mi raccontano che è come salvarsi da un incidente
aereo e non tutti arrivano sani e salvi. Spero che leggendo questa lettera
capirai le avventure che dei bambini come me debbono affrontare.››
Alessandra
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